Fisioterapia e mal di schiena: una vecchia amicizia che dura da secoli.

Fin dall’antica grecia e agli albori della medicina ciò che un giorno sarebbe diventata fisioterapia e il dolore lombare si incontravano: Ippocrate parlava già di manipolazioni per dolori lombari ed era solo l’inizio. Negli anni l’uomo si è evoluto, l’ambiente e la tecnologia sono andate avanti più di 1000 anni ma purtroppo non ce lo siamo levati di torno. Il mal di schiena è ancora una delle patologie più frequenti nella popolazione mondiale e la fisioterapia è una se non la principale fonte di cura.

Mal di schiena: perché ci viene?

Il mal di schiena consta in un dolore nella parte bassa della colonna vertebrale. Spesso però la zona può essere più ampia andando a coprire il dorso e la zona del collo fino alla base della testa. Se doveste trovarvi di fronte a un referto di una visita medica o di una radiografia potreste trovare scritto:

  • rachialgia (dolore a tutta la colonna)
  • lombalgia (dolore alla parte bassa della schiena, dall’osso sacro alla zona fin sotto le costole)
  • dorsalgia (dolore nella zona costale, dietro e tra le scapole fino alla base del collo)
  • cervicalgia (dolore al collo, dalla base fino all’attaccatura dei capelli)

Tutti questi nomi hanno i comune la desinenza algia che significa dolore. Ma perché è così frequente? E soprattutto, perché continua a essere così presente nonostante la tecnologia stia facendo passi da gigante in moltissimi settori?

Ci muoviamo abbastanza?

Nella mia piccola esperienza decennale da fisioterapista posso dividere in due grandi scaglioni l’attività dei miei pazienti con mal di schiena:

  • sportivi e lavoratori di fatica (operai, magazzinieri e affini)
  • sedentari e lavoratori di intelletto (impiegati ma anche professionisti, commerciali)

Facendo una piccola analisi dei miei dati viene fuori che la percentuale a sfavore è dell’80% per i secondi. Ci sono diversi tipi di mal di schiena anche nei supersportivi ma l’incidenza (i nuovi casi) è maggiore tra le persone sedentarie. Il motivo? La mancanza di movimento e le posizioni scorrette. In alcuni casi invece il movimento è presente ma è molto stereotipato e ripetuto. La chiave quindi per risolvere il mal di schiena è il movimento? La risposta è…quasi.

Come mai il non movimento porta dolore?

Posso dirvi che un lavoro con scarso movimento provoca più di dolore di un lavoro che provoca sforzi senza spiegarne il motivo? Partiamo da cosa subisce la schiena quando stiamo fermi. Quando si lavora, o si viaggia per lavoro, soprattutto in macchina, si sta seduti, fermi. In posizione seduta se siamo bravi e abbiamo una buona seduta (intesa come sedia o sedile in macchina) saremo appoggiati sul bacino (l’ischio nello specifico). Se siamo stravaccati andremo ad appoggiarci sempre di più su l’osso sacro. In entrambi i casi c’è un problema, non ci sono le gambe. O meglio, ci sono, ferme e tese (durante la guida).

La flessione a 90° delle anche porta inevitabilmente a una tensione, minima o molto importante a seconda della nostra mobilità, che si scarica direttamente sulla zona lombare. Inoltre il peso del corpo si scarica direttamente sulla stessa zona, non potendo utilizzare quegli strumenti naturali che permettono di trasmetterlo agli arti inferiori. Quindi in posizione seduta la schiena è più carica, per logica, ma anche per sperimento. Hanno misurato infatti che la pressione dei dischi vertebrali dalla posizione in piedi a quella seduta, raddoppia.

Ma allora si tratta solo di posizione seduta? In realtà in alcune conformazioni corporee, solitamente i più bassi e le donne, ci può essere lo stesso problema in posizione eretta (in piedi), e per i casi più problematici, anche sdraiati a pancia in su. Il problema è dovuto a una rigidità dei muscoli anteriori dell’anca che si mettono in tensione quando siamo in piedi e vanno a esercitare una forza stressante sulla colonna, provocando alla lunga dolore e disabilità. Ecco allora che anche un lavoro che costringe a posizione mantenute in piedi per tanto tempo (penso a una hostess o a una guardia in un museo) può provocare dolore lombare.

E chi si muove?

Chi si muove dà quindi possibilità alla sua colonna di ricevere sì degli stress ma di diversa entità e di diversa direzione. Quest’ultima opzione se il movimento è vario e non ripetuto. Il movimento ripetuto può essere quindi causa di problemi alla schiena (ma non solo, pensate a un tennista o un pallavolista). Quindi un lavoro di manovalanza se viene eseguito con dei compiti troppo ripetuti e simili tra loro perde la qualità del movimento multidirezionale, che lo rende migliore di un lavoro statico.

Un lavoro che invece ci tiene continuamente attivi e in movimento sarà la migliore fisioterapia che potrete fare. Anche tra una seduta e l’altra se foste in una fase di dolore. Quindi anche carico, ma vario e alternato a momenti di relativo riposo.

Quali strutture provocano dolore?

La schiena è una zona del corpo piena di tessuti diversi, con diversa consistenza per eseguire diverse funzioni. Un elenco indicativo ma non completo:

  • ossa: vertebre, sacro
  • legamenti: ileolombare, sacroischiatico, longitudinale posteriore
  • muscoli: lunghissimo, ileocostale, quadrato dei lombi
  • fibrocartilagine: disco vetebrale
  • sistema nervoso: dura madre, radici, midollo spinale
  • cartilagine: articolazioni intervetebrali

Se pensate che ciascuna di queste strutture possa provocare dolore capite come sia difficile dare una lettura precisa di un mal di schiena. La valutazione del medico e del fisioterapista servono proprio a farsi stra in questa selva per capirci meglio. Ogni tessuto ha una funzione e una consistenza diversa e soffre se messo in condizioni diverse da ogni altro. L’osso va sempre un po’ caricato e deve sentirsi “stabile”, il muscolo deve essere sempre un po’ attivato, il disco va caricato con costanza uniformememnte per permetterne l’idratazione ecc…

Dolori diversi, trattamenti diversi

Ogni struttura va approcciata in modo diverso, e rispetto quanto detto prima è possibile che anche nonostante un movimento corretto e regolare si creino problemi, come? Con un trauma ad esempio, che rompe gli equilibri complicati del nostro corpo e necessita di un intervento a ristabilire i giusti rapporti fra i tessuti. Oppure una patologia sistemica, che fa ammalare un certo tipo di tessuto, in questo caso poi ci vuole anche l’intervento medico che si sposa e completa l’intervento della fisioterapia. Ecco, appunto, vediamo cosa fa la fisioterapia.

La fisioterapia cosa fa?

La fisioterapia è tutto ciò che può fare il fisioterapista. Trattamenti passivi come massaggio e manipolazione si associano a trattamenti attivi come esercizi o l’utilizzo di macchinari, bendaggi o altri attrezzi (palle, elastici, tavolette). Ipotizzando vari tipi di mal di schiena la fisioterapia:

  • sblocca una vertebra bloccata che sta caricando del suo lavoro le vertebre adiacenti
  • sbriglia un tessuto che non scorre riducendo lo stress sulle strutture adiacenti
  • fa scorrere un nervo intrappolato che non scivola nella sua guaina
  • scalda un muscolo indurito facendolo uscire dal vortice della contrattura
  • stimola l’area sensitiva riducendo un dolore cronico presente da tanto tempo
  • rinforza il muscolo stressato da un trauma
  • coordina un movimento dimenticato nel tempo

La fisioterapia quando lo fa?

La fisioterapia interviene in divers step di una patologia, all’esordio, nel suo apice e nei suoi esiti. Spesso prima si interviene meno sedute sono necessarie a correggere il problema. A seconda della patologia le sedute sono programmate quotidianamente, settimanalmente o in taluni casi si impostano controlli mensili. Il fisioterapista può darvi un’indicazione del numero di sedute necessarie ma a volte è necessario rifare i conti dopo qualche seduta.

Un mal di schiena recente, causato da un sovraccarico temporaneo può risolversi anche con una sola seduta mentre situazioni presenti da mesi che hanno causato interruzioni dell’attività lavorativa o sportiva necessitano di un approccio più complesso e un numero di sedute maggiore.

Fisioterapia e mal di schiena: quale futuro?

Ad oggi la tecnologia sembra averci facilitato la vita ma forse ci ha abituato a una vita meno attiva. Se questo trend non dovesse cambiare il dolore alla schiena difficilmente abbandonerà la nostra quotidianità. La fisioterapia cercherà di trovare approcci sempre più efficaci a una piaga mondiale, se con le mani del fisioterapista o di uno strumento riabilitativo computerizzato, non ci è dato saperlo. Cercheremo di restare al passo coi tempi, voi tornate a trovarci ogni tanto.

 

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