Dolore: che cosa ne sappiamo oggi e come affrontarlo

Dolore: se siete finiti su questo articolo probabilmente è perché nella vostra vita ne avete provato almeno un po’. Il dolore appare in tante forme. Oggi discuteremo di quella più reale, quella legata al corpo e alla sua percezione: il dolore fisico.

Dolore fisico, c’entra la fisica?

Scusate il gioco di parole, ma mi aiuta a introdurre i meccanismi alla base del dolore. Facciamo un passo indietro. Perché sentiamo dolore? Il dolore per molti equivale a un danno. Se sento dolore vuol dire che c’è qualcosa che si sta danneggiando. Per vostra fortuna questo è solo parzialmente vero. Esistono tre possibili scenari:

  • sentite dolore ma non si sta danneggiando nessun tessuto
  • percepite dolore e qualcosa si sta rompendo
  • non sentite nulla ma subdolamente, un vostro tessuto sta degenerando.

In ciascuno di questi casi però, c’è un sistema di allarme che si attiva in determinate situazioni. Lo stimolo può essere chimico o fisico (acidità, freddo, stiramento e via dicendo).

Dolore = pericolo

doloreQuesta equazione è la sintesi di tutto il prossimo paragrafo. Proprio così, il dolore per il nostro corpo è uno strumento per segnalare pericolo. Un esempio? Vi è mai capitato di toccare un corpo rovente (una pentola ad esempio) e di ritirare il dito ancor prima che si scottasse? Avete sentito male vero? Il dolore è uno strumento che il corpo usa per avvertirci che stiamo facendo qualcosa che potenzialmente creerà un danno. Tra l’altro quando sentirete il dolore il vostro dito sarà già sano e salvo lontano dalla pentola.

Ancora un esempio: avete mai corso per prendere l’autobus? Avrete per caso sentito male alle ginocchia o alle gambe una volta saliti? Quello è l’acido lattico, che in piccole dosi non dannneggia i tessuti ma è percepito come dannoso, e quindi sentite quello strano bruciore. In entrambi i casi il vostro dito e il vostro ginocchio non avranno subito alcun danno ma avrete sentito comunque dolore.

Quando il corpo invece reputa che ci sia un pericolo maggiore del danno di un tessuto? Siete rincorsi da un leone: (a chi non è mai capitato?) anche se foste morsi non ve ne accorgereste fino a quando sarete salvi (ve lo auguro). Il corpo se sentirà che siete in pericolo di vita, farà si che non sentiate nulla in modo tale da portervi salvare.

Dolore, diversi meccanismi, diversi tipi

In questo breve video parlo dei diversi meccansimi che possono esserci alla base di un dolore. Parliamo ancora di quello fisico (escludendo quindi la sofferenza psicologica nella sua accezione più globale). Per chi non può vedere il video ne riassumo il contenuto:

Il dolore può essere di tre tipi:

  • meccanico
  • ischemico
  • neurogeno (o neuropatico)

Dolore meccanico

Il primo consiste in una sensazione dolorosa che si scatena e scompare come un interruttore della luce: on/off. Può comparire alla fine del movimento oppure durante una fase intermedia dello stesso. Se il dolore permane dopo aver fatto un solo movimento la struttura è irritata: cautela, perchè probabilmente c’è sotto un danno. Il corpo ci sta dicendo che stiamo facendo un movimento potenzialmente dannoso stirando o comprimendo un qualsiasi tessuto molle. Per tessuto molle intendiamo: muscoli, legamenti, tendini e capsula articolare. Può esserci alla base un’infiammazione ma non è necessaria la sua presenza.

Dolore ischemico

Il secondo, quello ischemico, appare invece più lentamente mentre la sua scomparsa può essere anche quasi istantanea. In questo caso il pericolo non viene segnalato da un eccessiva messa in tensione del tessuto bensì da una ridotta portata di ossigeno. Arriva meno sangue alla parte. Il tessuto colpito comincia metabolizzare diversamente producendo un ambiente acido. Ambiente acido ancora una volta percepito come dannoso e quindi doloroso. Un movimento della parte interessata che riporta il flusso di sangue nella norma spazza via le sostanze acide e il dolore (oppure un massaggio della stessa). E’ il dolore che passa la mattina quando facciamo una bella doccia calda o ci mettiamo in moto

Dolore neuropatico

L’ultimo dolore non è così diverso dal primo in quanto il meccanismo è lo stesso, un movimento che non viene gradito. Non ho scritto volutamente “eccessivo” perché a volte può essere anche un movimento normale in condizioni patologiche. Ciò che sta male è il tessuto nervoso periferico (il nervo), magari infiammato o demielinizzato (scoperto). In questo caso il dolore è percepito come scossa elettrica, è solitamente molto forte e molto poco sopportabile. Situazioni ove il nervo sta bene ma è tirato troppo possono rientrare sia nel primo che nel terzo caso. In questi casi bisogna curare il nervo, con i farmaci e la fisioterapia

Dolore, come affrontarlo

Per prima cosa è importante capirci di più. Se ad esempio è la prima volta che sentite un dolore, in particolare al petto, ed è dietro lo sterno e opprimente, c’è da correre al pronto soccorso. Se è il solito dolore che sentite al ginocchio dopo aver fatto le scale è meglio un approccio meno emergenziale. E’ difficile fare una mappa dei dolori “buoni” che non necessitano di una visita urgente da quelli che devono essere gestiti con la massima urgenza. Alcune zone del corpo si prestano però a una breve linea guida.

Dolore alle articolazioni

dolore E’ un dolore al 99% benigno, che non crea situazioni di emergenza. Se compare dopo un trauma diretto (una caduta) o indiretto (una distorsione: “mi si è girata la caviglia”), la sua comparsa immediata è giustificata e a seconda dei casi può richiedere un intervento immediato o procrastinabile. Quando il dolore compare solo con alcuni movimenti e poi scompare, siamo ancora in una zona comfort, dove bisogna indagare la causa ma non c’è pericolo di vita. Un dolore costante all’articolazione improvviso senza che ci sia stato nulla a innescarlo è sospetto e va indagato subito. Se è comparso piano piano nel tempo provate a sentire il vostro medico se non è il caso di provare a sedarlo con un antinfiammatorio.

Non hai dolore ma stai perdendo movimento

Trattate una perdita di movimento allo stesso modo, se è progressiva non è urgente, se lo è, senza trauma, sì. Una buona regola per capire la gravità del dolore può essere provare a muovere lentamente l’articolazione, se progredendo con il movimento il dolore migliora è un buon segno. Se peggiora tenete la zona a riposo e cercate un consulto medico.

Le strutture che possono far male in un’articolazione sono l’osso, la cartilagine, i legamenti o la capsula. Ognuna può dare un dolore leggermente diverso nella forma e nella localizzazione, ma a volte i dolori si sovrappongono, rendendone difficile l’interpretazione.

Dolore muscolare

Siamo nella stessa zona dell’articolazione, sebbene il muscolo ha una caratteristica ben diversa. Può far male a fin di bene. Mentre un’articolazione dolorosa o dolente non è mai un buon segno, un muscolo indolenzito da un corretto allenamento è il passaggio inevitabile per un suo rinforzo. Ancora una volta è possibile che compaia solo alla fine del movimento o per un breve tratto. Un muscolo duro e dolente può necessitare un trattamento, un rigonfiamento o un cambiamento della sua forma è insolito. Un muscolo se non è lesionato può essere contratto in allungamento senza che si senta male, viceversa è un segnale che c’è qualcosa che non va. In caso di lesione la faccenda si fa più complicata.

Dolore tendineo

E’ strettamente correlato a quello muscolare. Ne parlo più approfonditamente in questo articolo sulla tendinite. Compare con un movimento specifico, oppure si presenta a riposo. La localizzazione è abbastanza specifica, intorno o sul tendine stesso.

….e quindi come mi comporto?

  • Se un dolore per voi è nuovo non abbiate timore di contattare il vostro specialista di fiducia, non si diventa più forti o più tolleranti al dolore tenendoselo per giorni e giorni anzi, rischiate di farlo diventare cronico.
  • Un dolore già noto potete invece gestirlo come avete sempre fatto, a patto che ciò non comporti l’uso di farmaci con prescrizione

Conclusioni

Abbiamo provato a fare un po’ di luce su questo argomento così vasto e complesso. Se avete domande su questo articolo potete commentare qui sotto. Se volete “sottopormi” i vostri dolori cliccate qui sotto e prenotate una visita!

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