Un dolore rotuleo che non vuole passare…

Anna ha 16 anni e gioca basket.

Anna è fortissima, fa la playmaker, gioca già con quelle “grandi”. Quando hai talento e dei genitori che ti aiutano a svilupparlo, è più facile arrivare al top, come Laura, mamma, che ha aiutato e supportato Anna negli anni.

Siamo a settembre, prima giornata del campionato di basket LBF serie A2, si gioca la domenica mattina. Anna come al solito è titolare. Passano pochi minuti, e l’incidente è dietro l’angolo: Anna va a rimbalzo e, cadendo, urta un’avversaria, sbilanciandosi. Il ginocchio si gira e il piede di anna atterra storto: distorsione.

Il medico della squadra di basket di Anna non ha dubbi, distorsione del ginocchio senza coinvolgimento legamentoso, fuori 2 mesi. Panico. E adesso? Che disastro non poter giocare per tutto questo tempo! Cosa fare nel frattempo? Le giornate saranno lunghe e l’attesa sarà quanto meno snervante. Per ora un tutore, riposo e indagini radiografiche per Anna, niente più.

Passa l’autunno, ma non la voglia di tornare di Anna, che aspetta con ansia la metà di novembre per poter ritornare ad allenarsi. Le sensazioni non sono delle migliori, ma il medico, visionata radiografia e risonanza, da l’ok.

Anna entra nel terzo quarto (una partita di basket ha quattro quarti), eccitata ma anche spaventata, è passato tanto tempo. Il suo ginocchio però non regge. Qualcosa intorno alla rotula manda delle fitte dolorosissime. Anna deve uscire dal campo.

Anna si allenerà a parte per due settimane. Quella sensazione maledetta però, non si allevierà, e il medico, ciecamente risoluto, non darà soluzioni.

Laura, la mamma di Anna, vedendo la figlia così sconsolata si fece venire un’idea.

Laura lavora in una scuola di danza, proprio vicino a un centro medico, dove il mese scorso la sua collega ha effettuato un ciclo di fisioterapia con beneficio. Tentar non nuoce, dacché la fisioterapia non ha mai realmente delle vere controindicazioni e magari, il fisioterapista darà qualche consiglio utile ad Anna.

Un trattamento per far muovere meglio i tessuti

Vedo Anna ormai a metà dicembre, da quel 15 di settembre sono passati 3 mesi, in lei c’è ancora speranza, ma anche tanta frustrazione per il tempo passato senza poter giocare come prima.

La situazione del ginocchio di Anna era questa: dopo ortopedico, radiografia e risonanza, niente veniva evidenziato. Nessun tessuto pareva danneggiato o lesionato. Nessuno ancora però si era chiesto come si muoveva quel ginocchio, condizionato dal quel trauma distorsivo.

Durante la prima seduta di fisioterapia si fanno diversi test insieme all’anamnesi. Così, dopo aver parlato con Anna e sua mamma Laura, facendomi raccontare tutto l’infausto accaduto, procedetti con l’esame fisico.

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Valutazione del movimento della rotula

Tensioni anomale stavano provocando il dolore di Anna. Nel suo caso era proprio la fascia lata, il tendine che parte dalla zona dell’anca fino ad arrivare lateralmente fino a sotto il ginocchio. Andava quindi impostato un trattamento su questo tessuto e i muscoli che lo influenzano.

Frizioni, massaggio profondo e allungamenti, ecco cosa mi sembrava meglio per Anna. Una seduta intensa, un po’ dolorosa, ma d’altronde quando i problemi sono presenti da diverso tempo bisogna calcare un po’ la mano. Con due istruzioni su come gestire dolore ed allenamenti finisco la seduta con Anna, con la speranza di vedere già qualche risultato dalla settimana successiva.

Anna come da programma torna dopo una settimana, e mi racconta i suoi allenamenti di basket: il dolore c’è ancora ma può giocare (così abbiamo deciso con sua mamma su ok del medico della squadra). Anna entra in campo, 15 minuti, meglio dell’ultima volta, grandioso! magari è un caso, o magari abbiamo fatto centro. Ancora frizioni e allungamenti, aggiungendo un bell’esercizio di equilibrio.

Anna torna, ha giocato solo 20 minuti, ma è andata bene, è uscita solo per stanchezza. È molto felice! Siamo sulla strada giusta. Si tratta solo di limare gli ultimi spigoli. Gli esercizi che gli affido crescono di intensità e difficoltà, ma il ginocchio ormai sta trovando la sua strada e risponde bene. Siamo quasi alla fine di questo percorso.

Vedo Anna un’ultima volta, è ormai fine gennaio, facciamo un’ultima seduta di controllo. I tessuti sono ormai sani e tornati come primi dell’infortunio, niente più fastidi alla rotula, niente più dolore. Anna è tornata a giocare a basket, con le grandi, da grande.

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