Dolore dopo la fisioterapia: tutto quello che c’è da sapere.

Dolore dopo fisioterapia? Quante volte rispondiamo a questa domanda: “Dottore dopo l’ultima seduta ho più dolore di prima, è normale?” Il più delle volte la risposta è sì, e oggi andremo a spiegarne il motivo, cercando di analizzare anche i casi dove invece c’è qualcosa che non va.

Dolore: capiamo prima con chi abbiamo a che fare.

Parlo di dolore in questo articolo di cui farò un piccolo riassunto, indispensabile però per poter comprendere al meglio i prossimi paragrafi. Il dolore è un sistema che il nostro corpo ha a disposizione per segnalarci situazioni di pericolo. Stiamo per farci male? Il corpo ci avvisa in modo da evitare la frittata. A volte riesce a farlo in tempo (tolgo il dito dalla pentola rovente prima che si scotti), a volte non riesce (mi storto la caviglia, sentirò dolore solo dopo). A volte però il corpo alza gli scudi senza che ce ne sia una vera ragione, oppure ostacolando il processo di guarigione. Scopo della fisioterapia molto spesso è quindi riuscire a superare questi scudi per permettere una guarigione completa. Questa battaglia spesso porta a situazioni di dolore temporaneo che soprattutto se non previste e spiegate, possono farci preoccupare.

Quando non c’è una vera ragione…

Sono quei casi dove un dolore presente da diverso tempo fa sì che il corpo non si ricordi più come si stava senza. E’ un inganno. E’ come il fumatore che pensa che senza sigarette starà male, ma è solo perché non ricorda come ci si sente da non fumatori (meglio ve lo assicuro, parola di un felice ex-fumatore). Ma facciamo un esempio più vicino ai nostri problemi. Togliamo il gesso dopo 1 mese al nostro polso. “Solo a guardarlo fa male, chissà a muoverlo” questo il pensiero di molti di noi. Eppure, nelle mani del nostro fisioterapista di fiducia, arriviamo con un braccio pseudo paralizzato e usciamo con dei movimenti che non potevamo neppure immaginare, magia? Abbiamo “sbloccato i tessuti”? Neanche per scherzo! Se ci fosse stato un tessuto davvero rigido non l’avremmo mai “sciolto” in una seduta, è impossibile! Abbiamo invece lavorato sulle vie nervose della sensibilità, facendo sentire di nuovo al nostro corpo che quei movimenti si potevano fare.

Fiducia e allontanamento della paura sono quindi amici del movimento, ragione per cui qualsiasi dubbio su possibili complicanze o effetti della fisioterapia vanno sempre comunicati al paziente. Per chiarezza va sottolineato che questi sono casi dove spesso il dolore dopo la seduta diminuisce

Il dolore può ostacolare il processo di guarigione?

Se vogliamo già il caso precedente può rientrare in questa seconda affermazione. Un dolore anche solo immaginato nella nostra testa non ci farà muovere e senza movimento non ci sarà guarigione. Ma ci sono casi dove effettivamente il dolore non si sta creando per nulla, ma per un danno potenziale. Mi spiego. Vi siete mai svegliati con gli occhi appiccicati? Ecco immaginate che togliere quella piccola crosticina dagli occhi sia doloroso, lo fareste lo stesso? Qualcuno sì, e potrebbe finalmente aprire gli occhi, qualcun altro avrebbe timore e non farebbe nulla, ma col tempo la situazione potrebbe solo peggiorare, con l’effetto di non potere più aprire gli occhi. E se togliendo le crosticine mi facessi un danno?

Ecco dove arriva la competenza e la professionalità di un fisioterapista il quale sa quali dolori possono essere sopportati e quali sono da evitare.Quindi quali strutture possono essere “sacrificate” in virtù di una guarigione totale e giustificare dolore dopo fisioterapia.

 

Quindi? Perché sento più dolore dopo una seduta?

Dolore da infiammazione

Quando una struttura è infiammata, ci sono delle sostanze chimiche che il corpo utilizza per riparare la parte. In parte queste sostanze fungono anche da allarme per evitare di sovraccaricare l’articolazione. Qui avviene l’equivoco. Sovraccarico spesso è scambiato per movimento. Quindi i pazienti tendono naturalmente a non muovere la parte sufficientemente a dare uno stimolo di guarigione. Il fisioterapista dopo aver valutato la situazione può decidere quindi di impostare un trattamento finalizzato al movimento. Il movimento di quella parte, necessario alla guarigione, aumenterà la circolazione locale, aumentando temporaneamente l’apporto delle sostanza irritanti. L’apporto è temporaneo ed è inevitabile, ma nasconde due benefici:

  • L’articolazione scoprendo di nuovo la possibilità di muoversi lo farà poi spontaneamente creando un circolo virtuoso.
  • I processi di guarigione innescati dal movimento ridurranno sempre di più la presenza delle sostanze irritanti.

Ecco quindi che se ho un’articolazione infiammata dopo la seduta di fisioterapia o la sessione di esercizi a casa potrei avere più dolore. In questi casi si può lenire con del freddo (pezzuola bagnata sempre meglio della borsa del ghiaccio). Unica precauzione sono le dosi di movimento, il fisioterapista le conosce, voi dovete stare a quelle indicate. Quindi dolore dopo fisioterapia sì, ma pianificato e monitorato dal terapista.

Dolore da rottura delle aderenze.

Le circostanze di un trauma spesso costringono il medico o il fisioterapista a consigliarvi di stare fermi. Gesso, fasciatura rigida, tutore oppure solo una raccomandazione; in ogni caso il corpo sfrutterà questa immobilità per creare delle aderenze. Le aderenze sono dei collegamenti collaterali non voluti tra diversi strati di tessuto. Esempio: il tendine riparandosi va a creare dei ponti tra se e la sua guaina (dove deve scorrere non attaccarsi). Oppure l’osso che riparandosi da una frattura crea delle infiltrazioni di calcio nei tessuti circostanti. In entrambi i casi è evidente che questi tessuti non voluti creano un problema che va risolto. La mobilizzazione del fisioterapista andrà a rompere queste aderenze cercando di riportare il corretto movimento della parte. La rottura di tali aderenze può essere anche spontanea con la ripresa del movimento. In entrambi i casi, la rottura di tali aderenze verrà riconosciuta temporaneamente dall’organismo come pericolosa, producendo dolore e probabilmente anche infiammazione. Ancora una volta un dolore temporaneo che può accompagnarvi il giorno della seduta o i 2/3 successivi.

Come valutare se va tutto bene? Se il movimento della parte è aumentato o comunque non si riduce, si sta andando nella direzione giusta, anche con dolore dopo fisioterapia.

Dolore dopo fisioterapia, quando preoccuparsi?

Mai. O meglio, mai prima di aver consultato il vostro fisioterapista. Quando ci può essere una riacutizzazione dei sintomi il terapista vi avrà già avvisato. In caso contrario se il terapista non l’aveva previsto provate a contattarlo, per stare tranquilli e magari un consiglio su come gestire la situazione. Ci sono dei casi particolari dove anche un’attenta valutazione non può prevedere l’entità della risposta del corpo al trattamento. Se il vostro terapista è in vacanza o non è raggiungibile provate un colpo di telefono al vostro medico di base prima di andare la pronto soccorso, dove attesa e fretta rischiano di farvi aumentare stress e tensione.

L’unica situazione dove vale la pena attivare il campanello d’allarme è quella dove il dolore non solo non era previsto, ma è in una zona diversa dal trattamento oppure è improvviso e insopportabile.

Nel mio studio la comunicazione è fondamentale, e il pz viene sempre istruito sui possibili effetti del trattamento stesso e la gestione del dolore post trattamento.

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