Dolore quando piego il ginocchio: una domanda frequente

Dopo 10 anni di fisioterapia posso dirvi che una delle domande più frequenti, nei pazienti che richiedono i miei servizi, è: “dottore, ho dolore quando piego il ginocchio“.

Il ginocchio è una delle articolazioni più colpite dal dolore, staccata solo dalla schiena, che ne detiene il primato.

Il dolore si può presentare in varie situazioni, oggi, andremo ad affrontarne una in particolare. Elenco di seguito alcune cause frequenti di dolore, nel seguito dell’articolo approfondiremo ogni capitolo.

  • Artrosi
  • Problemi al menisco
  • Edema (acqua nel ginocchio)
  • Rigidità muscolare, accorciamento del quadricipite
  • Cisti di baker
  • Trauma

Prima però di addentrarci nella patologia ripassiamo insieme l’anatomia del ginocchio, per capirne un po’ di più.

 

Ginocchio: come è fatto?

Ossa

Il ginocchio è un’articolazione complessa formata da 4 ossa: il femore, la tibia, il perone, e la rotula.

Femore e tibia sono uniti dai legamenti collaterali e crociati che rinforzano la capsula. La rotula è il tramite tra il quadricipite, il suo tendine e quello rotuleo. Il perone rimane a lato, attaccato al bicipite femorale.

Muscoli

Sul ginocchio agiscono direttamente due gruppi muscolari. Il quadricipite, e il tensore della fascia lata, che lo estendono; i muscoli della zampa d’oca, e il bicipite femorale, che lo piegano, aiutati in parte dal tricipite surale (il polpaccio).

Nervi, cartilagini e vasi sanguigni

Le ossa si toccano tramite lo spessore creato dalle due cartilagini, che le protegg e ne favorisce lo scorrimento l’una con l’altra. In tutto ciò abbiamo anche nerv, vasi sanguigni e linfatici, pelle, borse, e i menischi.

I Menischi

Possiamo immaginarli come due spessori gommosi che favoriscono una maggiore stabilità. Essi riempono lo spazio che rimane tra la tibia e il femore nel loro toccarsi e muoversi reciprocamente, accompagnando il movimento garantendone la fluidità.

Ginocchio: come si muove?

Il ginocchio può compiere due movimenti principali:

  • piegarsi
  • estendersi.

In più quando è piegato può compiere dei minimi movimenti di rotazione.

Per ciascuno dei movimenti devono svolgersi diversi compiti in ciascun tessuto. Di seguito un elenco, tessuto per tessuto, per semplificare la comprensione di ciascun movimento..

Estensione

  • Il quadricipite e il tensore della fascia lata sono gli acceleratori di questo movimento, si devono poter contrarre efficacemente.
  • I muscoli flessori sono quelli che frenano il movimento, devono lasciarsi andare in maniera fluida.
  • La tibia deve scorrere anteriormente rispetto al femore, rotolando in avanti armonicamente.
  • La rotula deve scorrere verso l’alto dentro la gola trocleare, canale osseo formato dai condili femorali (parti del femore).
  • I legamenti devono mettersi in tensione stabilizzando lateralmente e in rotazione l’articolazione e permettendo il movimento di estensione
  • I menischi vengono spinti in avanti dai condili femorali, devono poterlo fare liberamente
  • Le strutture posteriori (capsula, cisti, legamenti) vengono messe in tensione, devono poterlo fare senza dolore.
  • Si crea il recesso sovrarotuleo, sopra la rotula si va a concentrare eventuale liquido in eccesso presente dentro l’articolazione.

Flessione

  • Quadricipite e tensore della fascia lata si devono lasciare andare senza frenare se non necessario
  • I flessori lavorano insieme per far partire il movimento
  • La tibia deve scivolare posteriormente sui condili fermorali, facendo un piccolo rotolamento all’indietro
  • La rotula scivola in basso, tirata dal tendine rotuleo.
  • I legamenti si detendono per poi rimettersi in tensione oltre i 90°
  • I menischi accompagnano il rotolamento dei condili femorali scivolando indietro
  • Lo spazio all’interno del ginocchio delimitato dalla capsula diminuisce, se c’è del liquido viene spinto indietro.

 

Dolore quando piego il ginocchio: da dove arriva?

Stiamo piegando il ginocchio ed ecco che spunta il dolore, quale struttura sta soffrendo? Va fatto un distinguo, ed è la posizione dove “percepiamo” il dolore.

Dolore quando piego il ginocchio: mi fa male “davanti”

  • Un dolore che appare sopra la rotula nel ventre muscolare indica contrattura o accorciamento del quadricipite, se invece il dolore è più vicino al ginocchio può essere tendinite del quadricipite. La sensazione di blocco è graduale, come se si stesse tirando un elastico.
  • dolore intorno o dietro la rotula (in profondità), il problema può essere della rotula stessa (traumatico?sovraccarico?), o dell’articolazione (tibia e femore), indicando soffrenza della stessa, per eccessivo stress o ancora una volta per trauma. Per ultimo anche un problema meniscale
  • dolore sotto la rotula può indicare tendinite del rotuleo se molto concentrato sul tendine, se più a taglio orizzontale può essere uno scorretto movimento dell’articolazione o un’iniziale artrosi.

Nell’ultimo caso un’articolazione rigida fa pensare più a un problema articolare, mentre una più mobile fa pensare a una tendinite. Inoltre se il dolore diminuisce facendo il movimento passivamente senza carico rinforza l’ipotesi di un problema tendineo.

Dolore quando piego il ginocchio: mi fa male “dietro”

  • Un dolore percepito nella parte posteriore del ginocchio fa pensare a un problema di liquido (eccesso) o di menisco. Entrambi i problemi sono collegati a una reisistenza al movimento. Nel primo caso si ha la sensazione di comprimere un contenitore pieno di liquido, nel secondo una resistenza gommosa. In caso di problema al menisco il dolore diminuisce se il ginocchio si piega senza caricarci sopra.

Come comportarsi?

Se il ginocchio ha subito un trauma recente, ma si riesce a camminare, si può aspettare qualche giorno e, su indicazione medico del farmacista, prendere un antinfiammatorio e vedere come va. Se il dolore persiste, vanno fatte due visite. Dal fisioterapista, per gestire a meglio il problema in attesa di un’eventuale diagnosi. Dall’ortopedico, per avere una diagnosi.

Se il dolore insorge spontaneamente col passare dei giorni è più probabile che non passi da solo. Non lasciate passare più di 10 giorni, più il tempo passa più il problema si instaura ed è difficile da correggere/togliere.

In questo video spiego un esercizio per cercare di migliorare la flessione del ginoccho, ma si può fare solo se non è doloroso, ovvero se la flessione è solo un po’ bloccata. In tutti gli altri casi è necessario una visita e un approfondimento.

Se volete parlare del vostro caso commentate pure l’articolo, se volete prenotare una visita o parlare privatamente cliccate invece sul pulsante qui sotto.

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